Citazioni
da: J.
Bruner, "La cultura dell'educazione" Feltrinelli.
"La narrazione come modo di pensare, come struttura per organizzare la
nostra conoscenza e come veicolo nel processo dell'educazione, e in
particolar modo dell'educazione scientifica."
"Qualsiasi campo di conoscenza può essere costruito a vari
livelli di astrazione o di complessità."
Esempio: il bambino che gioca sull'altalena - legge intuitiva "quanto
più un peso è lontano dal fulcro di una leva, tanto
più forza è in grado di esercitare" - teoria della leva
di Archimede espressa da equazioni quadratiche (ad es. l'equilibrio
rispetto al fulcro: pd=p'd').
"E' molto probabile (...) che il nostro modo più
naturale e
più precoce di organizzare l'esperienza e la conoscenza sia nei
termini della forma narrativa."
Dalla sequenza di eventi ricaviamo dei significati:
"La borsa crollò, il governo diede le dimissioni"
"Il governo diede le dimissioni, la borsa crollò"
"Ma non tutte le sequenze di eventi meritano di essere
raccontate(...)
la prima regola del discorso è che deve avere una ragione
d'essere che lo distingua dal silenzio. La narrazione è
giustificata o autorizzata quando la sequena di eventi che racconta
rappresenta una violazione della norma, narra cioè qualcosa di
inatteso o qualcosa di cui l'ascoltatore ha motivo di dubitare."
"Gli eventi raccontati in una storia ricevono significato
dalla storia
nel suo complesso. Ma la storia nel suo complesso è costituita
dalle sue parti. Questo inseguirsi la coda fra parte e tutto porta il
nome formidabile di 'circolo ermeneutico' ed è ciò che fa
sì che le storie siano soggette a interpretazione e non a
spiegazione."
E nella scienza? Si spiega ricorrendo
ad una teoria, ma le grandi teorie scientifiche sono forse più
simili a storie di quanto non si pensi, per esempio per il fatto che le
storia hanno un narratore che si autodefinisce "testimone oculare degli
eventi narrati", ma in realtà ha un punto di vista, e "...il
discorso è altrettanto valido per la scienza, anche se il suo
linguaggio, ammantato della retorica dell'oggettività, fa di
tutto per nascondere questo aspetto, tranne che quando ha a che fare
con i 'fondamenti' del suo campo. I famosi 'cambiamenti di paradigma'
che hanno luogo nel corso delle rivoluzioni scientifiche riflettono
questa finzione, perché tradiscono il fatto che i cosiddetti
dati della scienza sono delle osservazioni costruite a partire da un
puntod i vista."
"L'arte di sollevare interrogativi stimolanti è
probabilmente
importante quanto l'arte di dare delle risposte chiare."
"Il nemico della riflessione è il ritmo a rotta di
collo - le
mille immagini.
In un certo senso profondo, possiamo dire
dell'apprendimento, e in particolare dell'apprendimento di materia
scientifiche, quello che diceva Mies van der Rohe a proposito
dell'architettura, che "di meno è di più" "